Uno degli aspetti sui quali mi sta capitando di lavorare più spesso in psicoterapia è l’integrazione delle varie parti che compongono il sè dei miei pazienti.
Sarà capitato a ognuno di voi di sperimentare due sensazioni separate e distinte, apparentemente in contrapposizione tra loro:
– da un lato sentire di essere un individuo singolo e intero, una persona sola;
– dall’altro accorgersi che dentro di noi convivono parti diverse, talvolta in lotta fra loro
A volte possiamo sentire di aver bisogno di esercitare un controllo eccessivo su ciò che ci accade e ci circonda; altre volte sentiamo pulsioni che ci spaventano, e che possono avere a che fare con l’aggressività, la perdita del controllo, l’espressione del piacere; altre siamo intransigenti, altre ancora siamo alla ricerca di protezione, etc.
Tutto ciò non ha nulla a che fare con la patologia, ma rappresenta piuttosto il funzionamento normale del sè.
Perchè ogni parte del nostro sè ha a che fare con una fetta della nostra storia, con bisogni insoddisfatti o repressi, con emozioni non espresse o espresse in modo disfunzionale, con le relazioni reali o immaginarie con le persone che ci hanno educato, o di riferimento.
Queste parti sono come una squadra e la psicoterapia lavora per fare in modo che cooperino efficacemente. Quando i pazienti giungono in studio e chiedono aiuto questo spesso non sta avvenendo.
Pensiamo ad una persona che da un lato vorrebbe lasciarsi andare a vivere le proprie esperienze in maniera libera e spontanea ma dall’altro ha appreso dai genitori che quel tipo di comportamento è pericoloso e inaccettabile, o che prova vergogna per alcune caratteristiche del proprio corpo, del proprio carattere che sono state aspramente criticate ma al tempo stesso sente che quelle caratteristiche potrebbero costituire per lei una risorsa: la psicoterapia fa emergere le parti in gioco, i conflitti irrisolti, creando una sorta di palcoscenico sul quale le parti esprimono ognuna il proprio bisogno, il proprio scopo, confrontandosi per capire quale può essere la soluzione che le fa stare bene. Molte nostre esperienze, se ci prestiamo attenzione, ruotano intorno a questo tipo di dinamica; quasi ogni giorno viviamo situazioni emotive nelle quali i nostri valori, l’eredità delle esperienze passate, le influenze di quello che siamo e di quello che siamo stati diventano altrettante voci che si relazionano costantemente.
Può accadere che una parte zittisca le altre, che i rapporti di forza siano sbilanciati o che in momenti diversi assuma il comando una parte differente, ma sempre in questa dialettica prende forma la vita psichica dell’essere umano, e da questa dialettica la psicoterapia ricava strumenti e significati per intervenire. Obiettivo, l’integrazione pacifica delle parti finalizzata a creare alternative emotive e di pensiero più funzionali, più gratificanti.
Dott.ssa Erika Fissore
Psicologo-Psicoterapeuta
via Rambaudi 27
12042 Bra (CN)