È uscita in questi giorni la notizia della psicoterapia del principe William, notizia che non avrebbe destato il mio interesse se non fosse che nei titoli degli articoli che circolano si parla di rimozione della morte della madre.
 
Questo termine in bella vista ha suscitato la mia attenzione perché mi è capitato diverse volte di confrontarmi con i miei pazienti e non solo su questa parola.
 
Spesso infatti  le persone mi chiedono incredule: “Si può davvero rimuovere?”, perché la rimozione di un evento, di un momento o di un periodo intero della propria esistenza è qualcosa, giustamente, di difficile da comprendere.
 
Eppure si, è possibile. E lo è perché a volte la nostra mente tutela se stessa da cosa non è in grado di tollerare e lo fa attraverso quelli che vengono definiti meccanismi di difesa. Uno di questi è la rimozione. Quando la nostra mente ritiene che non siamo in grado di sopportare la memoria di qualche evento per noi particolarmente traumatico, allora può decidere di rimuovere, come se quella cosa in verità non fosse mai successa.
 
La mente è quindi in quest’ottica un sistema che si/ci auto protegge e si/ci difende con gli strumenti che ha a sua disposizione.
Ci mette a contatto con le situazioni e con il loro ricordo nel momento in cui ritiene che siamo in grado di tollerarle e elaborarle, non prima.
 
Mi piace molto quest’immagine della mente. Lei sa fin dove possiamo arrivare e cosa siamo capaci di reggere e come una buona amica ci tiene per mano e ci accompagna, facendoci incontrare solo gli ostacoli che siamo in grado di superare, non altri.

 

Dott.ssa Erika Fissore

Psicologo-Psicoterapeuta

via Rambaudi 27

12042 Bra (CN)