Ultimamente mi è capitato di riflettere con più persone, in studio e non, sul tema della morte. E di constatare quanto poco si sia abituati a parlarne.
È un tema che tendenzialmente rimane inespresso, che giustamente ci mette in difficoltà, che forse va ad agganciare delle paure collettive.

 
E mi è capitato di constatare anche quanto questo poi vada a influire sul modo in cui ci si relazione con una persona che ha subito un grave lutto; di solito si è impacciati, non si sa bene cosa dire e allora per l’ansia di dover a tutti i costi dire qualcosa, si pronunciano le parole sbagliate. Ammesso che quelle giuste esistano. Ammesso che il silenzio non sia la soluzione migliore.

 
E allora mi viene da lanciare un input un poco macabro, forse. E se la reintegrassimo la morte nella nostra vita. Se la rendessimo qualcosa di cui si può parlare.
Di solito aiuta a rendere le cose meno spaventose.

 
Dott.ssa Erika Fissore
Psicologo-Psicoterapeuta
via Rambaudi 27
12042 Bra (CN)