C’è una cosa che mi turba in questi giorni. E una che mi ha colpita oggi. Tra loro sono connesse.
 
Ciò che mi turba è tanta comunicazione di questi tempi. Non quella istituzionale. Quella di tanti che scrivono accusando, urlando, etichettando e che di istituzionale hanno nulla. Come se l’urlo servisse. Non serve.
 
Oggi ero sotto a casa a ritirare il bidone del verde. Si è fermata una macchina. Dentro una signora anziana, distinta, con la mascherina. Mi ha domandato se sapevo se qualcuno nei paraggi avesse un cane da dar via. Aveva le lacrime agli occhi.
Mi ha spiazzata. Le ho risposto che non sapevo. Di provare a chiedere al canile. Mi ha detto che al canile ci sono solo cani grandi, lei ne vorrebbe uno piccolo.
Ero talmente spiazzata che l’ho lasciata andare via così. Duecento metri dopo ha suonato il clacson a una ragazza che stava portando il cane a passeggio. Stessa domanda.
La sua guida, il suo sguardo erano disperati.
Quella donna era sola. Quella donna era alla ricerca di un compagno di solitudine.
 
Quando urliamo, anche cose giuste, proviamo a pensare che non tutti vivono nella nostra stessa realtà. Alcuni sono tremendamente soli. Altri si trovano a convivere con chi ha fatto loro del male. A volte fisico. Altre volte solo psicologico.
 
Non sono storie così lontane. Io le sento ogni giorno. Non solo io.
Quando urliamo, pensiamoci.

 
Dott.ssa Erika Fissore
Psicologo-Psicoterapeuta
via Rambaudi 27
12042 Bra (CN)